Per il compleanno, Franz mi ha regalato l’I pad, e vorrei chiarire subito che lo trovo un regalo stupendo, anzi il più stupendo dei regali stupendi.
Tuttavia, forse non tutti sanno che (o lo sanno, ma non lo ammettono pubblicamente e fanno finta di non avere avuto problema alcuno) un I pad deve essere inizializzato. Configurato. Impostato. Sincronizzato.
Forse la gente in giro non vi dice che un I pad da solo non serve a nulla. Ci vuole un computer a casa. Fisso. Un Mac. Un Mac con un sistema operativo recente. Che consenta il download degli updates. Configurato con una password e un ID che chissà dove cacchio li hai trascritti cento anni fa quando hai chiesto a un amico di configurarti l’ I pod. I pod che ora vorresti sincronizzare con l’I pad.
Insomma come forse potete immaginare, a casa di Franz e Mildred nessuno è attrezzato intellettualmente per affrontare queste sfide del nuovo millennio.
Così, durante le vacanze di Natale, un pomeriggio è venuto qui da noi Maghetto il nostro amico computer freak, portando i suoi due bambini. In totale: tre adulti, quattro bambini maschi fra i tre e gli otto anni, e un neonato con la bronchite.
Eravamo al buio, tra l’altro, perché nel mio condominio quel giorno si rimuoveva l’Eternit e dovevamo stare con finestre e persiane chiuse.
Maghetto si è subito messo a configurare e scaricare (mancano 42 minuti e 52 secondi al completamento del download…) e poi riconfigurare e riscaricare (mancano 56 minuti e 31 secondi…). I bambini hanno acceso la televisione, e contemporaneamente hanno tirato fuori uno a uno tutti gli strumenti musicali che abbiamo in casa; mentre io facevo l’aerosol al piccolo Art loro si davano il cambio al karaoke for children, poi litigavano, facevano pace, giravano per casa con la macchinina a pedali, giocavao a nascondino, facevano la pipì, la cacca ecc.
Franz, evidentemente un po’ infastidito, a un certo punto e senza dire niente a nessuno… si è ritirato.
Non so se ho reso bene l’idea.
– Sta russando! ha esclamato Maghetto pieno di meraviglia avvicinandosi alla stanza da letto.
Non so se è chiaro il quadretto. I bambini stavano distruggendo la casa a suon di decibel. Fuori c’era l’Eternit. Maghetto era lì per noi. Per il mio I pad. Il neonato aveva la bronchite e piangeva, l’aerosol nebulizzava. Si downloadava lentissimamente.
Franz se la dormiva beatamente.
Molto più tardi, quando ormai io ero completamente sfinita e disidratata, quando Franz nel frattempo si era svegliato e stava finendo la decima partita al “Maiale che ride” con i bambini, Maghetto si è avvicinato e con un gesto elegante ha appoggiato il dispositivo sul tavolo dicendo “Ecco fatto”.
– Aaaaaaaaah, ha esclamato Franz decisamente soddisfatto. E a chi diciamo grazie, Mildred?
– A…Maghetto?
– Sì, sì, d’accordo, a Maghetto, dice lui sventolando con la mano. Cioè, sventolava, capite. – Ma soprattutto a chi, amore mio? Chi è che ci ha regalato l’I pad per il compleanno? eh? EEEH?A chi diciamo “grazie Franz”? eeh?
… Grazie, amore mio.